Musikmesse 2008

Francoforte Fiera della musica 2008

Come ogni primavera si rinnova l’appuntamento con la fiera di Francoforte. Seconda come grandezza solo al NAMM di Los Angeles, il Musikmesse rappresenta ormai il consueto punto di ritrovo europeo di tutte le aziende operanti nel settore musicali per esporre prodotti e novità. Beh, novità quest’anno non se ne sono viste molte, non in quanto a modelli o nuove serie, ma inteso come una ventata di nuove idee.
Anche quest’anno, il padiglione delle percussioni e delle batterie si presentava notevole, con i soliti stand Pearl, Sonor, Paiste e Sabian a farla da padroni , tra endorsers più o meno famosi ed esposizioni mozzafiato, mentre è aumentata ancora la presenza di aziende provenienti dall’estremo oriente (leggi Cina e Taiwan su tutte).

Qualcosa sta cambiando decisamente anche per questa fiera, che risente comunque della generale crisi finanziaria mondiale, con un notevole calo di presenze rispetto solo a due o tre anni fa, sia da parte delle aziende sia per ciò che concerne il pubblico.
Ritornando strettamente al settore batterie, alcuni stand mi hanno impressionato particolarmente, ma andiamo per ordine.
La Taye drums, che presentava una carrellata di batterie nuove molto molto interessanti, la Canopus, ditta giapponese non importata, che aveva in mostra solo due batterie ma di un livello eccellente, tra cui una con la cassa da 15” (!!) e le aste in alluminio di una leggerezza incredibile (adatte alle schiene consumate….).
Bello lo stand dei piatti Anatolian (devo dire che la qualità di questi strumenti mi ha lasciato sbalordito) con una serie di prodotti di altissimo livello e per tutte le direzioni musicali, dal metal al jazz.

Presso la DDrum campeggiavano le ultime novita, con uno stand molto curato e la pessima idea di non permettere ai visitatori la prova dello strumento, mentre la Gretsch

esponeva dei veri e propri piccoli gioielli, soprattutto le batterie del 125° anniversario, in un paio di finiture molto accattivanti ed un suono veramente grandioso. I rullanti esposti qui erano parecchi e tutti di altissima qualità, sia estetica sia sonora.
La Ludwig

presentava tutte le nuove serie, su cui capeggiavano le Legaci tra cui una Green Sparkle veramente strepitosa, segno che le vecchie marche si stanno dando da fare per riprendersi il mercato. Todd Grant,vicedirettore Ludwig, mi ha mostrato come il ritorno ai vecchi fusti abbia cambiato nuovamente il destino di questa azienda.
Lo stand Peace

proponeva una serie infinita di nuove batterie, rullanti, aste e pedali di buona qualità dei quali potremmo avvantaggiarsene anche nel bel paese grazie ad un nuovo distributore italiano.
La Paiste metteva in mostra tutta una serie di novità, anche se in realtà alcune erano già presenti nel mercato italiano da qualche mese, con maggior enfasi sulla serie Twenty su cui punta molto la casa svizzera.
La Meinl esponeva tutta la sua degna carrellata di piatti, con un bello stand e molti endorsers.

Un particolare discorso meritano le aziende italiane: lo stand Tamburo

presentava le nuove acriliche, dei rullanti molto interessanti ed ospitava anche le bacchette Roll, mentre CVL dava sfoggio di due nuovi set, uno con cassa da 26”, veramente notevole, ed uno della nuova serie senza blocchetti (a tirante unico e con una sonorità eccellente), insieme a rullanti e percussioni di vario genere.
Ufip, come di consueto, aveva uno stand molto ben fornito ma con nulla di nuovo per noi italiani, evidenziava la serie Firma, mentre interessanti le batterie Romanazzi, ovvero Rotodrum, completamente in acrilico compresi i blocchetti. Un suono veramente strepitoso e un look davvero notevole.
Notevoli anche i passi in avanti fatti dalla RMV che con Odery rappresentava le batterie brasiliane. In Italia siamo abituati solo ai modelli economici di queste ditte, ma le serie professionali sono veramente ottime.

Un pò sotto tono le altre ditte americane (leggi Pork Pie, Tempus, Dunnet) ridotte in un piccolo stand e con poco assortimento se non qualche rullante ed una batteria. Mi sarei aspettato sinceramente di più.
Bello e sgargiante come sempre lo stand della Remo, con tutta la serie di pelli nuove, comprese quelle Anniversary, tutte le nuove percussioni , sempre in acousticon, i nuovi allenatori ed altri prodotti più o meno visti.

Per ultimo il settore cinese (sembrava una piccola China town il loro corridoio) dove erano esposti strumenti di ogni tipo a prezzi molto bassi, con qualità piuttosto deludente e con qualche marca a salvare la bandiera. Devo dire che l’unica che mi ha colpito è stata la Cadeson, con dei notevoli modelli di batterie, rifinite bene, buone meccaniche di stampo Pearl e con un bel suono, caldo e profondo.
Un marchio che esponeva una batteria particolare era Ming, con uno strumento completamente in fibra di carbonio, leggerissimo e molto bello da vedere, con un suono chiaramente con la quasi totale assenza di armoniche, ma con grande proiezione.

Qui termina il mio viaggio in una fiera che, come sempre, è stata enorme in termini di metri quadri e credo che se decidessero di farla di dieci giorni non si riuscirebbe comunque a vedere e sentire tutto.
L’organizazzione, sempre ottima, ha peccato leggermente nella stesura del libretto esplicativo della fiera con mappa annessa, talmente complicato che mi sono perso una moltitudine di cose!!!!
I personaggi presenti erano tantissimi e, a parte Mike Terrana batterista ex Rage ora Masterplan, che ci è venuto a far visita, ho avuto veramente poco tempo.
Giusto, che sbadato: io ero ospite delle mie due ditte, i piatti Krest

e le pelli Luen, che mi invitano ogni anno e mi fanno sempre fare questa esperienza.
So che ho dimenticato sicuramente qualcosa, ma prendete questo articolo come un diario di bordo di una quattro giorni di esposizione veramente Mondiale.

 

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