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Due chiacchiere con Dario Deidda

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Qui stavolta non si parla di uno veramente qualunque, di qualcuno che possa essere bravo a suonare il basso elettrico. Per quelli che sanno, forse è anche inutile scrivere ancora ma non si può, quando si tratta del fenomeno che quasi il mondo ci invidia e che è Dario Deidda, allora dobbiamo scriverne. Dario oltre ad essere un musicista che garantisce lo show è già diventato icona per molti giovani che sono “work in progress” con lo strumento a quattro o cinque corde. L’artista studiò contrabbasso e basso elettrico ma più che contrabbassista è un divoratore del basso a quattro corde… lo conosce pezzettino per pezzettino, lo ama, fa vibrarne la corda con dovizia. Ti fa vibrare dentro ogni volta che tocca una corda, che ti dà una nota. Dal 2004 insegna basso elettrico al Conservatorio di Salerno nei corsi sperimentali del triennio di jazz. Da sottolineare il seminario tenuto alla famosa Berkley School di Boston nel 2006.

Due chiacchiere con Dario Deidda

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Qui stavolta non si parla di uno veramente qualunque, di qualcuno che possa essere bravo a suonare il basso elettrico. Per quelli che sanno, forse è anche inutile scrivere ancora ma non si può, quando si tratta del fenomeno che quasi il mondo ci invidia e che è Dario Deidda, allora dobbiamo scriverne. Dario oltre ad essere un musicista che garantisce lo show è già diventato icona per molti giovani che sono “work in progress” con lo strumento a quattro o cinque corde. L’artista studiò contrabbasso e basso elettrico ma più che contrabbassista è un divoratore del basso a quattro corde… lo conosce pezzettino per pezzettino, lo ama, fa vibrarne la corda con dovizia. Ti fa vibrare dentro ogni volta che tocca una corda, che ti dà una nota. Dal 2004 insegna basso elettrico al Conservatorio di Sale

Dario è salernitano puro ed è classe 1968 (evidentemente una buona annata). Fa parte di una famiglia in cui la musica ha sempre avuto un ruolo importante, sin dai nonni paterni, a suo padre Franco (pianista), arrivando al grande Dario ed i suoi fratelli Sandro e Alfonso (altri due da raccontare). Il mostro del basso elettrico, nominato per ben due volte miglior bassista italiano (nel settembre 2010 e nel gennaio 2011 è stato premiato dalle riviste musicali specializzate “In Sound” e “Jazz It”) inizia a 6 anni con la batteria, ma verso gli 11 si innamora del basso elettrico e viene “iniziato” dal bassista salernitano Mario Ferrigno. Si diploma in contrabbasso a Salerno ma durante gli studi al conservatorio si dedica ancora al basso elettrico e al pianoforte. 

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Ama definirsi un musicista a 360°, ma il suo mondo preferito è il jazz e dintorni ‹‹purchè›› afferma Diego Deidda ‹‹questa musica sia condita sempre dal groove e dal feeling›› . Attualmente vive la sua vita tra Roma e Capua. Svolge attività concertistica, discografica e d’insegnamento in Italia ed all’estero. Del Deidda bassista possiamo dire che assolutamente è un musicista completo e, come detto nell’articolo di qualche tempo fa (Tributo a Chet Baker al Moro di Cava con Enzo Decaro – Antonio Onorato – Dario Deidda e Piero De Asmundis), buone sarebbero le possibilità di creare un trio d’eccezione con il bassista salernitano, Onorato ed il batterista partenopeo De Piscopo. ‹‹Certo che se la cosa dovesse andare in porto, ed io sono ottimista, sarebbe un gran bel trio. Antonio lo conosco da diverso tempo e con lui trovo molta intesa sul palco e lo stesso vale con Tullio De Piscopo: intesa perfetta. Potremmo fare grandi cose insieme.››rno nei corsi sperimentali del triennio di jazz. Da sottolineare il seminario tenuto alla famosa Berkley School di Boston nel 2006.

Il Deidda, nel corso della sua carriera si è fatto davvero ammirare ed anche desiderare. Tra quelli italiani, lo hanno cercato per una collaborazione: Ivano Fossati, Maurizio Giammarco, Umberto Fiorentino, Roberto Gatto, Danilo Rea, Paolo Fresu, Enrico Rava, M. De Vito, Pietro Condorelli, Antonio Onorato, Antonello Salis, Salvatore Bonafede, Fabio Zeppetella, Javier Girotto, Massimo Urbani, Stefano Di Battista, Gegè Telesforo, Roberto Giuliani, Flavio Boltro,Tullio De Piscopo e altri ancora altrettanto importanti. 

Artisti stranieri: Marcus Miller, George Garzone, Jerry Bergonzi, Benny Golson, Kirk Lightsey, Tom Harrell, Vinnie Colaiuta, Michel Petrucciani, James Moody, David Liebman, Steve Grossman, J.Como, P.Sery, Peter Erskine, Gil Evans Orchestra, Lew Soloff, Clyde Stubblfield, Billy Lagrene, Randy Brecker ed altri.
Tra le incisioni (circa 40 cd) ricordiamo: “Seven” (con Roberto Gatto), “Sonora meets Bergonzi”; “We couldn’t be happier” (con Gegè Telesforo), “L’ame soeur” (Francia, J.Como, Paolo Fresu) “Soul Season” (con George Garzone), “Cuban stories” (con Alfonso Deidda e Ernesttico Rodriguez); “Jazz in Trio” (con Salvatore Bonafede), “Salerno Liberty City Band” (con i Deidda bros., Amedeo Ariano, Daniele Scannapieco, Gerry Popolo e Gianni Amato), “Audioslang” (con Fabio Zeppetella, Fabrizio Sferra, Enrico Rava). Nel 1999 ha suonato nel tour di Pino Daniele, e dal 2003 al 2007 è stato il bassista di Fiorella Mannoia, registrando i suoi ultimi 4 cd.

Per la Go Jazz (USA), nel 2003, incide il suo primo cd “3 from the Ghetto” con Julian Oliver Mazzariello e Stephane Huchard ed alcuni ospiti importanti tra cui Stefano Di Battista. Sempre per la Go Jazz ha suonato nel primo album da solista di Clyde Stubblfield, storico batterista di James Brown. In questo periodo lavora in vari progetti musicali: “3 from the Ghetto” (con Oliver Julian Mazzariello e Dede Ceccarelli); “Tricycles” (con Maurizio Giammarco e J.Arnold); “Audioslang” (con Fabio Zeppetella e Fabrizio Sferra); “Salerno Liberty City band” (con i fratelli Sandro e Alfonso & C.); “Roberto Gatto New Octet”; Enrico Rava “Standards”; Gegè Telesforo “Groove Master Quintet”. A breve si aggiungerebbe il progetto con Antonio Onorato e Tullio De Priscopo “Master Trio”

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