NikMazzucconi

Nik Mazzucconi

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NIK MAZZUCCONI, classe 1976 si avvicina alla musica in tenera età iniziando a suonare a 6 anni la tromba influenzato dal padre jazzista. Grazie alla famiglia di musicisti, subisce il fascino di svariati generi musicali (rock/metal/blues/funk) che lo portano a suonare il basso e la chitarra elettrica nel 1988.

Nik Mazzucconi

NIK MAZZUCCONI, classe 1976 si avvicina alla musica in tenera età iniziando a suonare a 6 anni la tromba influenzato dal padre jazzista. Grazie alla famiglia di musicisti, subisce il fascino di svariati generi musicali (rock/metal/blues/funk) che lo portano a suonare il basso e la chitarra elettrica nel 1988. Da allora ha sempre alternato i due strumenti anche se è del basso elettrico che ha fatto la sua principale professione.
Vanta numerose collaborazioni live ed in studio con artisti nazionali ed internazionali come: Ian Paice, Ellade Bandini, Glenn Hughes, Carmine Appice, Verdena…. ed è bassista nelle band: MR FEEDBACK, JOE LA VIOLA, PAOLO MANZOLINI, MOONSTONE PROJECT, NO WAY OUT e molte altre.
Ha all’attivo più di 1000 concerti e tour europei ed è insegnante di basso elettrico presso l’accademia LAM di Treviglio.

Il successo del nuovo disco degli Edge Of Forever é la dimostrazione di come anche in Italia ci siano musicisti in grado di creare musica internazionale. NikMazzucconi

– Sei al primo disco con la band: come si sono introdotti il tuo sound ed il tuo playing?
– L’introduzione all’interno della band é stata piuttosto naturale, senza fatica, io collaboravo già con Ale con Moonstone Project e lui sapeva bene che tipo di sound/playing gli serviva per i “nuovi” EOF. Mi é bastato suonare come faccio di solito senza trucchi o altro, una cosa fondamentale é come si incastrano basso e batteria, e con Cesco ci siamo trovati praticamente subito. La cosa migliore é stata suonare in modo semplice e diretto, senza troppi “fronzoli”.

– Quali sono i suoni che preferisci? La tua strumentazione di fiducia?
– Come suoni dipende dalla situazione. Ovviamente, in un contesto come quello dell’ultimo disco, mi serviva un suono più diretto possibile, che si sposasse bene con le chitarre e la batteria (già potenti di loro),quindi ho optato per un playing plettrato nella maggior parte dei brani. Come strumentazione non ho particolari pretese, uso bassi semplicissimi da sempre, tutti passivi e rigorosamente 4 corde; i miei preferiti sono i Fender, uso prevalentemente un Jazz bass della metà degli anni ’70, molto comodo e leggero, poi un Rickenbacker 4001 sempre dello stesso periodo, un Gibson Thunderbird, un Fender Precision e un altro jazz fretless. Penso che più lo strumento sia semplice e suonabile, meglio si riesca ad ottenere il suono che si ha in testa in qualsiasi contesto.

– Le tue principali influenze…
– Non ho un idolo in particolare o un singolo gruppo che mi abbia influenzato particolarmente, ho iniziato a suonare nella metà degli anni ’80 e a quei tempi ascoltavo hard rock/metal, Iron Maiden, Rush, Queensryche…tutte band dove il basso si sentiva tanto hehe hehe…poi “crescendo” ho ascoltato davvero di tutto dal metal,funk,blues,rock dei seventies, jazz… penso che più musica si ascolti meglio ci si crea il proprio stile: se ascolti sempre solo un singolo musicista finisci inevitabilmente con imitarlo.

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