Schecter signature MichaelAnthony

Diamond Series – Basso Michael Anthony Signature by Schecter

Schecter signature MichaelAnthony

Il basso della Schecter signature Michael Anthony è decisamente affidabile e solido come una roccia. Basterebbe già questo per dar credito a questo progetto. E per i fan di Anthony, impossibilitati ad acquistare il più costoso basso signature prodotto negli Stati Uniti, avere la possibilità di ottenere, a prezzi decisamente più conveniente, il fratello minore Diamond prodotto in Corea mantenendo lo stile e molte delle caratteristiche che hanno fatto grande il fratello maggiore, è una grossa opportunità senza spendere un’occhio.

Diamond Series – Basso Michael Anthony Signature by Schecter

Schecter signature MichaelAnthony

Il basso della Schecter signature Michael Anthony è decisamente affidabile e solido come una roccia. Basterebbe già questo per dar credito a questo progetto. E per i fan di Anthony, impossibilitati ad acquistare il più costoso basso signature prodotto negli Stati Uniti, avere la possibilità di ottenere, a prezzi decisamente più conveniente, il fratello minore Diamond prodotto in Corea mantenendo lo stile e molte delle caratteristiche che hanno fatto grande il fratello maggiore, è una grossa opportunità senza spendere un’occhio. 

La finitura in carbonio-grigio conci richiami sulla paletta ed un hardware nero conferiscono a questo signature aura elegante e intrigante allo stesso tempo. La finitura è davvero impeccabile anche ad un attento esame e il suo peso non eccessivo rende piacevole l’esperienza nel suonarlo anche in piedi.

Il basso prende diversi spunti dalla linea di bassi serie T della Schecter, usandols come base su cui costruire nuove soluzioni. Il modello di Anthony ha un corpo in Ontano che mette in mostra un battipenna nero a strato singolo. Il grande ponte THD4 (in termini di dimensioni) consente uno stringing sia attraverso il ponte sia attraverso il corpo.

Per quanto riguarda i pickup, pa scelta fatta per questo basso è stata quella di rinunciare all’elettronica attiva EMG del Model-T a favore di una serie USA MonsterTone P / J controllata dal volume principale con tono e selettore a 3 vie montato su una piastra di controllo in stile Tele. Il collo in multistrato di acero e noce è affiancato ad una tastiera in palissandro a 21 tasti, le corde sono ancorate con un dado Graph Tech XL Tusq e il collo è attaccato al corpo tramite un giunto sagomato.

Il collo con finitura grezza ha un comodo profilo C che permette delle veloci transizioni lungo la tastiera senza fatica.

Su strada il baso si è comportato molto egregiamente. Già dalle prime note si percepisce la potenza del pick-up integrato.

Grazie allo split-coil il pick up offre bassi profondi a supporto di medi “cicciotti” che conferiscono un sound globale davvero corposo. Sorprendentemente, nonostante questa sontuosità, quando si è dovuto passare a linee più sommesse e un toni meno aggressivi, il pick-up è stato abbastanza sensibile da permettere cambi di dinamica senza nessun tipo di problema. Non è stato necessario agire su volumi o manopole varie. Se proprio dobbiamo trovare un problema a questo basso, possiamo dire che la sua potenza ed i suoi bassi aggressivi, perfetti per il rock ed il metal, si sposano male con il dolce sound richiesto nel jazz e nel blues.

Grossi cambiamenti si sono notati quando siamo passati in J-style bridge pickup ottenendo una risposta “gommosa”. In questo modo il le sfumature del fingerpicking sono state più facilmente apprezzate e la caratteristica del pick-up nell’accentuare i toni medi e alti hanno enfatizzato i riff melodici con una straordinaria quantità di vigore e precisione. Il suono non era così pieno come quello che ho ottenuto dal pickup split-coil, ma sono stato in grado di aiutare il sound finale grazie ad un compressore esterno. Insieme i pickup si completano l’un l’altro donando una bella via di mezzo tra il suono cicciotto e bassi rapidi.

Il basso Michael Anthony della Schecter viene promosso a pieni voti per la manegevolezza, il tono e la semplicità nel suonarlo. Non è certo l’invenzione del secolo ma i rockettari saranno soddisfatti dal volume dei pickup e, anche se alcuni soft rocker o blues man troveranno un tantino eccessivo il volume, questo basso merita davvero attenzione.

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