Ampelio_Bonaguro

Ar Peggio…non c’è mai fine!

Ampelio_Bonaguro

Generalmente tendo ad evitare di parlare di “come” si suona la chitarra, e preferisco fornire input sull’improvvisazione o cercare di rispondere alle domande che -secondo me- molti musicisti si pongono o, almeno, si dovrebbero porre.
Stavolta, dopo un’osservazione derivante da un discreto numero di anni di insegnamento, mi sono chiesto se ci fosse qualche aspetto tecnico poco battuto, qualcosa di cui non si parla molto nonostante sia un problema per parecchie persone; la conclusione di questi ragionamenti è stata che la maggior parte dei seicordisti con cui mi capita di avere a che fare non sono in grado di arpeggiare come si deve. In effetti, più che di arpeggio, dovrei dire accordo arpeggiato: l’arpeggio, infatti, consiste nello “svolgere” le note dell’accordo in questione sulla tastiera, l’accordo arpeggiato, invece, è una posizione accordale fissa (ad esempio l’intro di Starway to Heaven) che viene suonata “a rate”, ovvero una o più note alla volta.

Ar Peggio…non c’è mai fine!

 
Generalmente tendo ad evitare di parlare di “come” si suona la chitarra, e preferisco fornire input sull’improvvisazione o cercare di rispondere alle domande che -secondo me- molti musicisti si pongono o, almeno, si dovrebbero porre.  Ampelio_Bonaguro

 Stavolta, dopo un’osservazione derivante da un discreto numero di anni di insegnamento, mi sono chiesto se ci fosse qualche aspetto tecnico poco battuto, qualcosa di cui non si parla molto nonostante sia un problema per parecchie persone; la conclusione di questi ragionamenti è stata che la maggior parte dei seicordisti con cui mi capita di avere a che fare non sono in grado di arpeggiare come si deve. In effetti, più che di arpeggio, dovrei dire accordo arpeggiato: l’arpeggio, infatti, consiste nello “svolgere” le note dell’accordo in questione sulla tastiera, l’accordo arpeggiato, invece, è una posizione accordale fissa (ad esempio l’intro di Starway to Heaven) che viene suonata “a rate”, ovvero una o più note alla volta.

Ampelio_ArPeggio_es1
Es.1

 

 

Ampelio_ArPeggio_es2Es.2

Il punto è che ai più non risulta affatto esser chiaro come utilizzare il plettro: la penna guizza a destra e a manca governata unicamente dal caso e con il forte rischio di ferire i musicisti vicini…
Avete mai notato che spesso la pennata utilizzata è diversa ogni volta che si esegue la medesima parte? Sarebbe come dire che andando da casa a scuola/lavoro/chiesa/prigione, non ci si ricordi più la strada che abbiamo fatto l’ultima volta e che si debba improvvisare il tragitto!
Chiaramente non è così che funziona: si faranno un paio di strade alternative, ed una volta scelta quella più corta o con meno traffico, si tenderà ad utilizzarla la maggior parte delle volte.
Questo è ciò di cui ci occuperemo in questa sede: l’uso del plettro negli accordi arpeggiati.
Il concetto si basa su due punti fondamentali:

A) Non “uscire” con il plettro dal manico della chitarra

B) “Prevedere” il futuro preparandosi in anticipo alla nuova direzione della pennata.

 

Ampelio_ArPeggio_es3Es.3

 

Qui possiamo notare come il Fa# sul Mi cantino sia colpito in sù, nonostante la direzione sia ancora ascendente (verso le note più acute), di modo che non ci si trovi “fuori” dal manico e ci si prepari alla discesa (verso le note più gravi) cominciando da subito a plettrare verso l’alto. Per la nuova ascesa il ragionamento è lo stesso, infatti plettreremo in giù il Re a vuoto anche se stiamo ancora andando verso i bassi.

Nei prossimi due esempi liberamente ispirati rispettivamente all’intro di “Knockin on Heaven’s Door” (nella versione dei GNR) ed a quella di “Tears of the Dragon” di Bruce Dickinson noteremo come, soprattutto nelle parti arpeggiate un po’ più elaborate, risultino utili, sia in termini di comodità che di fluidità, i ragionamenti di cui sopra.

Ampelio_ArPeggio_es4
Es.4

Ampelio_ArPeggio_es5
Es.5

 

Chiaramente qualcuno potrebbe dirmi “Ma però a me me vengono ‘na cifra bene anche co’ n’artra pennata!” Giusto. In questo caso, però, innanzitutto consiglierei al soggetto un corso intensivo di italiano, poi gli farei capire che i consigli da me forniti sino ad ora non sono certo un “diktat” ma solamente un suggerimento. La pennata così organizzata non è certo l’unica soluzione possibile, ma di sicuro rappresenta una tra quelle più ragionevoli.

Have fun!

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