FrancescoDiGiacomo

Addio Francesco Di Giacomo, voce del Banco del Mutuo Soccorso
Il cantante, 67 anni, perde il controllo della sua auto e muore in uno scontro frontale

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Il rock italiano perde una delle voci più caratteristiche e riconoscibili: è morto in un incidente stradale Francesco Di Giacomo, la voce solista del gruppo Banco del Mutuo Soccorso, storica band del progressive italiano. Aveva 67 anni: era nato a Siniscola, in Sardegna.

Addio Francesco Di Giacomo, voce del Banco del Mutuo Soccorso
Il cantante, 67 anni, perde il controllo della sua auto e muore in uno scontro frontale

FrancescoDiGiacomo

Il rock italiano perde una delle voci più caratteristiche e riconoscibili: è morto in un incidente stradale Francesco Di Giacomo, la voce solista del gruppo Banco del Mutuo Soccorso, storica band del progressive italiano. Aveva 67 anni: era nato a Siniscola, in Sardegna.

Di Giacomo, noto per il suo fisico imponente che gli era valso anche una scrittura come attore felliniano in Satyricon, riconoscibile anche per la sua barba lunghissima e prematuramente bianca, viaggiava solo alla guida della sua auto. Secondo una prima ricostruzione sarebbe stato colpito da un malore che gli avrebbe fatto perdere il controllo del veicolo facendogli invadere l’altra corsia fino a schiantarsi contro una Rover che proveniva in senso contrario.

L’incidente è avvenuto a Zagarolo, in via Valle del Formale, all’altezza del centro sportivo. Tutto è successo intorno alle 18. Di Giacomo era alla guida della sua auto e secondo una prima ricostruzione avrebbe perso il controllo del veicolo andando a invadere l’altra corsia fino a schiantarsi contro una Rover che proveniva in senso contrario. È possibile che Di Giacomo abbia avuto un malore, ma per ora le ipotesi sono ancora tutte da vagliare.

Di Giacomo non era solo un musicista raffinato, ma anche un poeta e un appassionato di gastronomia locale. Viveva nella campagna romana ed era noto per la sua disponibilità umana, ma anche per la repulsione verso gli atteggiamenti divistici di tanti suoi colleghi. Molti di loro lo stanno omaggiando ora sui social network. Tra i primi Jovanotti, che ha scritto su twitter, citando Moby Dick, uno dei brani più famosi del Banco: «’La sorte corre nella tua scia, colpo di coda e vola via’. Ciao Francesco, voce meravigliosa».

Alla guida dell’altra auto un uomo che non avrebbe riportato gravi ferite. Il cantante è morto durante il trasporto all’ospedale di Palestrina. Fondato nel 1969 il Banco del Mutuo Soccorso, è tuttora in attività.
Insieme alla Premiata Forneria Marconi, gli Area e a Le Orme è considerato l’esempio più rappresentativo e noto, anche all’estero, di rock progressivo italiano.

BIO:
Nato in frazione La Caletta di Siniscola in Sardegna all’età di 5 anni si trasferì con la famiglia a Roma. Fu avvicinato da Vittorio Nocenzi, alla ricerca di un cantante, durante il Festival Pop di FrancescoDiGiacomo2Caracalla, insieme a Marcello Todaro e Renato D’Angelo, tutti provenienti dal gruppo “Le Esperienze”.
Nel 1989 ha prodotto il disco da solista Non mettere le dita nel naso, in collaborazione con gli altri musicisti del Banco del Mutuo Soccorso e Sam Moore.
È stato definito «la grande voce del progressive italiano, il simbolo di un’epoca aurea del rock italiano».

Viveva nella campagna romana. Era un grande esperto di cucina regionale, tanto da aver tenuto anche dei corsi. Inconfondibile voce tenorile, ha compiuto studi da autodidatta ed è autore di gran parte dei testi del gruppo. Ha inoltre scritto la poesia composta dai titoli delle canzoni dell’album …di terra. È apparso in tre lavori di Federico Fellini: Satyricon (1969), in una breve sequenza dove, dentro un’insula, in un vicolo di Roma, accenna una melodia su uno strumento a corde; Roma (1972), nella parte di un compare del protagonista nella scena del bordello; Amarcord (1973), nella parte di un addetto alla sicurezza del califfo in soggiorno al Grand Hotel di Rimini. In relazione alla comparsata per Satyricon, il 14 dicembre 1968 intervenne in video, , in occasione della 12ª puntata di Canzonissima, durante il collegamento televisivo realizzato tra il set allestito a Cinecittà e lo studio televisivo al Teatro delle Vittorie.
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